Certificazioni aziendali

EN 1090

MARCATURA CE SECONDO UNI EN 1090-1 PER LE STRUTTURE DI ACCIAIO E ALLUMINIO O PARTI DI ESSE

Tutte le organizzazioni che realizzano Strutture in acciaio e pertanto già soggetti ai requisiti previsti per i Centri di Trasformazione (UNI EN ISO 9001) nell’ambito degli acciai per carpenteria metallica soggetti a §11.3.4.10 del DM 17.1.2018 (UNI EN ISO 3834), dovranno prevedere l’implementazione anche della Marcatura CE secondo UNI EN 1090-1 dei prodotti realizzati, con applicazione volontaria già dal 1 dicembre 2010, ed obbligatoriamente a partire dal 1 luglio 2014.

La Norma armonizzata NORMA UNI EN 1090-1 “Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio Parte 1: Requisiti per la valutazione di conformità dei componenti strutturali” prevede appunto i requisiti per la Marcatura CE e al Regolamento Europeo n. 305/2011.

Secondo la norma UNI EN 1090-1, le imprese che realizzano strutture o parti di esse, in acciaio o in alluminio, devono introdurre un controllo della produzione attraverso il F.P.C. (FACTORY PRODUCTION CONTROL) conforme alla norma UNI EN ISO 3834, da sottoporre a verifica da parte di un ente notificato che rilascia il Certificato di conformità. Il marchio CE è una dichiarazione di conformità con la quale il fabbricante dichiara che egli ha fornito il prodotto secondo le specifiche che ha descritto nella sua dichiarazione.

Tale dichiarazione deve essere accettata in tutta l’intera Unione Europea e le autorità interessate non possono richiedere altri requisiti alla costruzione del prodotto. EN 1090-1 indica a quali requisiti la dichiarazione di conformità – legata al marchio CE – deve essere conforme, e quali devono essere previsti dalla dichiarazione.
EN 1090-1 non contiene norme che disciplinano la progettazione strutturale e i calcoli delle costruzioni. Norme di progettazione e calcolo sono stabiliti nelle rispettive sezioni dell’ EUROCODICE, mentre i requisiti di costruzione si trovano in:

EN 1090-2 EN 1090-3.

Per l’esecuzione tecnica dei requisiti stabiliti per le strutture marchio CE, EN 1090-1 si riferisce, in misura significativa, alla norma EN 1090-2 per la costruzione di strutture in acciaio e alla norma EN 1090-3 per la costruzione di strutture in alluminio. I requisiti per tutte le tipologie di strutture sono definiti secondo uno standard unico, sia che si tratti di una semplice tettoia di un grande edificio o una trave di carico statico di un ponte ferroviario di carico dinamico.

Airone PG Centro di Eccellenza dell’Istituto Italiano della Saldatura, a partire dal 1 gennaio 2013 mette a disposizione Ispettori Qualificati in grado di fornire assistenza globale alle imprese per l’adeguamento ai requisiti cogenti dettati dalla NORMA EN 1090 per le seguenti attività di adeguamento:

  • assistenza per le aziende nella predisposizione della marcatura CE mediante l’elaborazione delle procedure per il controllo della produzione in fabbrica (FPC).
  • prove iniziali e di monitoraggio della produzione (distruttive e non distruttive)
    formazione del personale addetto al coordinamento delle attività di saldatura ed alla supervisione della saldatura (I.W.S. – I.W.T. – I.W.E.) o messa a disposizione di coordinatori di saldatura certificati.
  • formazione del personale addetto ai controlli non distruttivi o messa a disposizione di addetti ai controlli non distruttivi certificati

Per supportare le Organizzazioni interessate nell’interpretazione dei requisiti, nella scelta degli accorgimenti ed interventi da adottare e definire il percorso da seguire, le attività da svolgere e le risorse da proferire per rispondere in maniera efficace alle continue innovazioni del settore ed ai vincoli normativi applicabili, AIRONE PG rende disponibile, previo appuntamento, la visita gratuita di un tecnico presso la sede del cliente

IIS CERT (area certificazione dell’Istituto Italiano della Saldatura)

è autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico a svolgere attività di valutazione della conformità alla direttiva 89/106CEE(CPD) per i prodotti da costruzione, con relativa notifica alla comunità europea (Numero 0475)

Le norme armonizzate di interesse, all’interno del mandato M120, sono le seguenti: EN 1090-1, EN 10025-1, EN 13479, EN 14399

Certificazione del processo di creazione

(Centri di trasformazione) per la norma EN 1090-2

La norma UNI EN ISO 3834 è una guida che stabilisce i requisiti di qualità per la corretta gestione del processo di fabbricazione mediante saldatura.

Parte 1 Guida per la scelta e l’impiego
Parte 2 Requisiti di qualità estesi
Parte 3 Requisiti di qualità normale
Parte 4 Requisiti di qualità minimi
Parte 5 Documenti ai quali è necessario uniformarsi per poter dichiarare la conformità ai requisiti di qualità di ISO 3834-2, ISO 3834-3 o ISO 3834-4

A chi si rivolge:
La norma è stata strutturata in modo da poter essere utilizzata per la fabbricazione, sia in officina che in cantiere, di qualsiasi tipo di costruzione saldata per fusione.

LE AZIENDE CERTIFICATE DALL’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA (IIS CERT), SONO INSERITE:

  • NELL’ELENCO DELLE AZIENDE CERTIFICATE PUBBLICATO SUL SITO INTERNET DI “ACCREDIA”
  • NELL’ELENCO DELLE AZIENDE CERTIFICATE PUBBLICATO SUL SITO INTERNET INTERNAZIONALE DELL’EWF
  • NELL’ELENCO DELLE AZIENDE CERTIFICATE PUBBLICATO SUL SITO INTERNET DELL’IIW

IISCERT, con particolare riferimento all’applicazione delle Norme Tecniche delle costruzioni, è in grado di fornire i servizi di:

  • certificazione del personale con accreditamento ACCREDIA, EWF (European Welding Federation) ed IIW (Internationsl Welding Institute);
  • certificazione delle aziende in accordo alla norma UNI EN ISO 3834 con accreditamento ACCREDIA, EWF (European Welding Federation) ed IIW (International Welding Institute);

Certificazione delle Aziende in accordo alla norma UNI EN ISO 9001 con accreditamento ACCREDIA.

UNI EN ISO 9001

Certificazione del sistema qualità (S.G.Q.)

Con la sigla ISO 9000 si identifica una serie di normative e linee guida sviluppate dall’Organizzazione Internazionale per la normazione (ISO), le quali definiscono i requisiti per la realizzazione, in una organizzazione, di un sistema di gestione della qualità, al fine di condurre i processi aziendali, migliorare l’efficacia e l’efficienza nella realizzazione del prodotto e nell’erogazione del servizio, ottenere ed incrementare la soddisfazione del cliente.

ISO 9001, dal titolo Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti: emessa nel 1987, rivista una prima volta nel 1994 e revisionata sostanzialmente nel 2000; ultima revisione nel 2008 (ISO 9001:2008), recepita nello stesso anno dall’UNI (UNI EN ISO 9001:2008[1]); la norma definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità per una organizzazione. I requisiti espressi sono di “carattere generale” e possono essere implementati da ogni tipologia di organizzazione.

LO STAFF DI AIRONE P.G. GRAZIE AL PROPRIO STAFF CHE VANTA QUALITY AUDITOR SPECIALIZZATI NELL’APPLICAZIONE DELLA UNI EN ISO 9001 E’ IN GRADO DI REALIZZARE AL MEGLIO IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’ ALLE AZIENDE CHE NE FANNO RICHIESTA.

Programma informativo di lavoro:
Premessa:

Creazione all’interno dell’azienda un sistema organizzativo i cui requisiti rispettino quanto richiesto dalla norma ISO 9001. Applicazione a tutti i processi aziendali, dal commerciale alla gestione degli acquisti, alla produzione, etc. I processi saranno documentati attraverso apposita documentazione (manuale qualità, procedure, istruzioni) e tutti i risultati del “fare qualità” in azienda saranno registrati su apposita modulistica (documenti di registrazione della qualità).

Check:

  1. definire un organigramma aziendale specificando chi assumerà il compito di responsabile del sistema qualità e di rappresentante della direzione
  2. analizzare tutti i processi aziendali (commerciale, acquisti, produzione, progettazione, manutenzione, taratura degli strumenti, etc)
  3. fare in modo che i processi aziendali siano conformi a quanto richiesto dalla norma
  4. definire le procedure e le istruzioni di lavoro che descrivano i processi relativi al punto sopra riportato
  5. definire tutta la modulistica necessaria
    definire il manuale della qualità (è il riassunto di tutte le procedure/istruzioni di lavoro)
  6. effettuare le verifiche ispettive interne per essere certi che quanto riportato sulle procedura/istruzioni di lavoro corrisponda alla realtà aziendale
  7. scegliere un ente di certificazione accreditato (tipo DNV, IMQ, etc) e definire con l’Oragnismo di Certificazione (ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA) quando effettuare la verifica di certificazione
  8. a seguito della verifica da parte dell’ente di certificazione, se la verifica ha dato esito positivo, viene rilasciata all’azienda la certificazione di qualità; la certificazione ha validità triennale, ma annualmente l’ente di certificazione effettuerà delle visite di mantenimento

Direttiva PED

Certificazione componenti settore ferroviario
IISCERT è socio del CEC – Consorzio Europeo Certificazione – che è Organismo Notificato (CEE N. 1131) per la marcatura CEE delle attrezzature a pressione ai sensi della direttiva PED, T-PED e ATEX.

IISCERT è altresì Ente Notificato per il rilascio delle approvazioni europee dei materiali ed Entità Terza Riconosciuta per il rilascio delle approvazioni delle modalità operative e del personale incaricato di realizzare e di controllare le giunzioni permanenti delle parti in pressione e di quelle ad esse direttamente collegate.

Il Consorzio Europeo Certificazione è una realtà operante ed in grado di garantire alle aziende del settore delle attrezzature a pressione il raggiungimento della certificazione secondo la direttiva 97/23/ce “PED” e la Marcatura CE del prodotto finito.

Gli Organismi costituenti il Consorzio costituiscono, allo stato attuale, la più qualificata struttura del settore operante in Italia.

Il CEC ha una distribuzione territoriale che si avvale della sede del Consorzio stesso a Legnano (MI) e delle sedi operative ubicate su tutto il territorio nazionale.

Le attività del Consorzio sono rivolte al rilascio della certificazione per attrezzature, componenti, materiali, etc.
Il Consorzio CEC ha ottenuto l’autorizzazione ad operare a fronte della direttiva PED quale organismo notificato con numero di registrazione CE 1131 (Decreto Ministeriale del 20 dicembre 2001).

Opera inoltre nel campo delle direttive 94/9/CE (ATEX) e TPED n.1999/36/CE
E’ soggetto verificatore ai sensi del DECRETO 1 Dicembre, n. 329 contenente le norme per la messa in esercizio e l’utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi ed Ente Preposto ai sensi dei Decreti 23 maggio 1985 e 14 maggio 1990 nel settore dei contenitori intermedi e degli imballaggi per il trasporto marittimo di merci pericolose.

EN 15085
Certificazione pressure equipment directive (97/23/CE)
Direttive PED – TPED – ATEX
Fino a poco tempo fa la sicurezza dei rotabili, almeno per ciò che attiene alla “carpenterie metalliche” era garantita da criteri e regole definite a livello nazionale, così come gli aspetti tecnici erano definiti esclusivamente in norme tecniche nazionali o addirittura in specifiche tecniche dei committenti. Negli ultimi anni il processo di adeguamento dei requisiti e delle regole tecniche alle esigenze del mercato comune sta cominciando a delinearsi.
Nell’ambito dei rotabili ferroviari il CEN ha elaborato una norma tecnica specifica per la saldatura: EN 15085 “Railway application – Welding of railway vehicles and components”.

La norma, pur recepita da UNI, non è stata ancora tradotta in italiano ed è suddivisa in 5 parti come di seguito indicato.

Part 1: Generalità
Part 2: Requisiti di qualità e certificazione del costruttore
Part 3: Requisiti di progettazione
Part 4: Requisiti di costruzione
Part 5: Ispezione, prove e documentazione

La parte 2 si propone di specificare i criteri per la definizione dei requisiti minimi, di carattere tecnico-organizzativi, cui le Aziende che eseguono o subappaltano lavori di saldatura, nelle nuove costruzioni o nella manutenzione, devono fare riferimento per dare evidenza della propria idoneità ad operare nel settore del materiale rotabile. Sono altresì specificati i criteri che devono essere presi a riferimento per la valutazione della conformità dell’Azienda ai requisiti di cui sopra, da parte di enti terzi riconosciuti, se applicabile.
Con l’obiettivo di ponderare in modo coerente ed appropriato la severità ed il grado di approfondimento dei requisiti di carattere tecnico-organizzativi cui i Costruttori devono fare riferimento per dare evidenza della propria idoneità ad eseguire i lavori di saldatura di interesse, la parte 3 della normativa definisce un criterio di classificazione delle giunzioni saldate.

Le parti 3 , 4 e 5 contengono le linee guida tecniche per la progettazione, la fabbricazione, l’ispezione ed il collaudo dei componenti metallici saldati dei rotabili ferroviari; tuttavia per una più approfondita comprensione della norma UNI EN 15085 si rimanda naturalmente alla lettura della stessa non potendo in questo contesto esporne il contenuto integrale.

La norma riveste senza dubbio una importanza fondamentale nel panorama internazionale del rotabile ferroviario e ribadendo quanto già esposto in precedenza, contiene una quantità rilevante di conoscenza condivisa ed è rappresentativa, pertanto, del livello tecnologico acquisito nel settore di applicazione della norma stessa, a livello nazionale e internazionale. Ciò ne fa quindi uno strumento indispensabile per tutti, operatori, system integrators, fornitori e costruttori.

IISCERT è il primo Organismo di Certificazione accreditato in Italia dall’Agenzia Nazionale della Sicurezza Ferroviaria (ANSF) e da ACCREDIA .

44s
Certificazione strutturale ferroviario (structure)

I ponti ferroviari

Cenni storici
I ponti nascono per la necessità delle vie di comunicazione di superare ostacoli naturali in maniera agevole. Questi ostacoli sono costituiti principalmente da corsi d’acqua, o da discontinuità del terreno legate comunque all’orografia del territorio.
Nei tempi moderni, con l’aumento dell’urbanizzazione e delle vie di trasporto, oltre che a causa della necessità di avere strade e ferrovie sempre più veloci e quindi con profili plano-altimetrici più regolari, si sono resi necessari ponti in grado di superare non solo corsi d’acqua ma anche ampie depressioni o altre vie di comunicazione, nascono così i viadotti ed i cavalcavia.

Ponti metallici

Un tempo detti ponti in ferro, sono di notevole utilizzo in campo ferroviario, sin dalle origini del trasporto su rotaia, sono realizzabili con numerose tipologie. La tendenza attuale è quella di utilizzare ponti metallici solo nei casi in cui non esista una valida alternativa, rappresentata per le grandi luci dalle strutture in c.a.p. e per quelle piccole da altri impalcati (a travi incorporate o a solettone). I ponti metallici sono infatti costosi e causano una serie di oneri nella fase di esercizio, dovuti alla vigilanza e alla manutenzione. Rimangono insostituibili nel caso di grandi luci con altezza ridotta o sostituzione di travate metalliche preesistenti senza il rifacimento di pile e spalle. Nel caso di più luci si realizzano solitamente delle travate indipendenti semplicemente appoggiate, ma non mancano esempi di travate continue su più appoggi. Quest’ultima soluzione è sconveniente per i problemi che nascono in fase di manutenzione degli appoggi.

Reticolari a via superiore
Non molto usati, di solito si trovano su altezze notevoli, presentano sulla via inferiore una passerella pedonale per le ispezioni.

Reticolari a via inferiore
Molto usati per le luci fino a circa 35 m., sono costituiti da due travi reticolari rettilinee a maglia triangolare o a croce di Sant’Andrea. Le due briglie sono collegate nei nodi da traversi, il binario può essere fissato direttamente alle longherine metalliche o posato su traverse. In qualche caso sono presenti delle longherine in legno alle quali sono fissate le rotaie.

Reticolari a gabbia
Quando i ponti reticolari a via inferiore superano determinate luci, possono essere realizzati a gabbia, con una controventatura sul lato superiore delle briglie, che per luci superiori ai 50 m e fino a circa 100 m, possono essere ad andamento parabolico.

Cenni sulle norme di calcolo

Le norme che regolano il calcolo dei ponti ferroviari sono emesse in Italia dalle Ferrovie dello Stato. Queste riportano tutti i criteri da utilizzare per il dimensionamento delle strutture di un ponte, salvo rimandare ad altre norme specifiche per alcune tipologie particolari.

Ad esempio per il calcolo di ponti a travi in acciaio incorporate nel calcestruzzo esiste l’Istruzione n. 44 D del 30/1/1992, che riporta gli schemi da utilizzare per tali ponti di luce variabile tra 4,5 e 18 m. L’istruzione n. 44 B del 14/11/1996 “Istruzioni tecniche per manufatti sotto binario da costruire in zona sismica”, riporta le verifiche da effettuare quando le strutture sono realizzate in zone classificate come sismiche.

Le norme per la progettazione sono contenute nell’istruzione “I/SC/PS-OM/2298 del 2/6/1995” aggiornata al 13/1/1997: “Sovraccarichi per il calcolo dei ponti ferroviari – Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo”.

Tali norme forniscono i carichi da utilizzare per la progettazione, il “treno di calcolo”, e tutti gli altri parametri per il calcolo delle sollecitazioni.

Verifiche a fatica

Considerato il carico ciclico a cui sono sottoposti i ponti ferroviari, è necessario per quelli più vecchi effettuare la verifica a fatica del ponte. Con l’aumentare dei carichi infatti si sono raggiunti tassi di lavoro dell’acciaio, o per i ponti più vecchi del ferro agglomerato, che pur risultando compatibili con la resistenza del materiale possono aver superato i limiti dell’insorgenza del fenomeno della fatica.

La verifica a fatica ha lo scopo di verificare lo stato del materiale dopo che questo è stato sottoposto ad una serie di cicli di carico di numero che va stimato caso per caso. L’istruzione n. 44 F del 30/1/1992, che si collega alla norma CNR 10011, fornisce le indicazioni sui cicli di carico da considerare per la verifica a fatica dei ponti ferroviari.

Linea di influenza dei momenti in mezzeria per una travata metallica con portata teorica di 50 m – Carico mobile rappresentato da un treno merci.

Controlli

Nelle ferrovie italiane i ponti sono sottoposti ad una serie di verifiche periodiche che mirano ad evidenziare ogni segno di degrado che potrebbe potenzialmente causare pericolo alla circolazione dei treni. Le procedure per tali visite di controllo sono dettate dall’Istruzione n. 44 C ed. 1994. In particolare i ponti metallici sono soggetti a visite periodiche, con ulteriori visite approfondite ogni sette anni. Ulteriori visite straordinarie possono essere richieste, anche con la partecipazione di personale con maggiore specializzazione o con l’impiego di strumenti diagnostici avanzati (radiografie, esami ad ultrasuoni), nel caso in cui si riscontrino anomalie o deformazioni nel corso delle visite periodiche, oppure su segnalazione nel caso di eventi particolari o urti con mezzi stradali.

Costi (in fase di inserimento)

Peso al metro di una travata metallica a semplice binario in funzione della portata torica (per travate a doppio binario moltiplicare x 1,8)

Costi di una travata metallica a semplice binario

Riferimenti normativi:

  • Circolare L.C.6/C.S./158772 del 30/10/1946 “Ponti ferroviari in conglomerato cementizio armato. Azioni dinamiche”
  • Circolare L.C.6/D.S./03822 del 10/2/1960 “Norme riguardanti la costruzione dei ponti ferroviari ad arco in conglomerato cementizio”
  • Istruzione 44b ed.14/11/1996 “Istruzioni tecniche per manufatti sotto binario da costruire in zona sismica”.
  • Istruzione 44c ed.16/2/1994 “Visite di controllo ai ponti, alle gallerie ed alle altre opere d’arte del corpo stradale”.
  • Istruzione 44d ed.30/1/1992 “Istruzioni per l’esecuzione di impalcati a travi in ferro a doppio T incorporate nel calcestruzzo”.
  • Istruzione 44f ed. 30/1/1992 “Verifiche a fatica dei ponti ferroviari metallici”.
  • Istruzione 44s ed. 5/4/1989 “Specifica tecnica per la saldatura ad arco di strutture destinate a ponti ferroviari”.
  • D.M. 9/1/1996 “Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione e il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”.
  • D.M. 11/3/1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.
  • Istruzione N° I/SC/PS-OM/2298 ed. 13/1/1997″Sovraccarichi per il calcolo dei ponti ferroviari – Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo”.

EN 1090: Certificazione F.P.C secondo la direttiva CPD

LE NORMA ARMONIZZATE DI INTERESSE ALL’INTERNO DEL MANDATO M120, SONO LE SEGUENTI:

  • EN 1090-1
  • EN 10025-1
  • EN 13479
  • EN 14399

EN 1090: Libera circolazione con la marcatura “CE” del prodotto

IIS CERT (area Certificazione dell’Istituto Italiano della Saldatura), ENTE AUTORIZZATO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, a svolgere attività di valutazione della conformità alla DIRETTIVA 89/106CEE (CPD), per i prodotti da costruzione con relativa NOTIFICA ALLA COMUNITA’ EUROPEA (N° 0475)

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